LA CAPITALE D’ITALIA SI CANDIDA A EXPO 2030
Un’occasione unica e irripetibile per mettere al centro dell’attenzione l’uomo e la sua capacità di reinventare il proprio “habitat”, la città, bilanciando sviluppo e sostenibilità ambientale. Entro il 2050, le metropoli ospiteranno i due terzi dell’intera popolazione mondiale: la relazione tra territorio e persone è una delle più grandi sfide del nostro tempo. Roma vuole essere il centro di questo nuovo modello di città: inclusivo, interconnesso, sostenibile e condiviso.
PEOPLE AND TERRITORIES
“Come possiamo imparare a vivere e prosperare insieme in un mondo sempre più incerto, spietato e complesso?” “Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione” significherà affrontare insieme le sfide che il presente impone a tutti: cambiamenti climatici, sfruttamento delle risorse, sviluppo urbano, grandi flussi migratori, temi che nella piattaforma di Expo 2030 Roma saranno attivamente indagati per introdurre nuove soluzioni, idee e strategie.”
INNOVAZIONE
- Accessibilità
- Logistica
- Dispositivi Smart City
- Produzione di energia pulita
- Conservazione delle risorse
- Trattamento dei rifiuti
- Alimenti e materie prime
Il sito di Expo 2030 Roma non solo ospiterà un’esposizione visivamente straordinaria con contenuti sorprendenti, ma potrà anche fungere da polo di innovazione radicato in valori condivisi e nell’azione comunitaria.
L’Innovazione sarà evidenziata nell’effettiva messa in scena dell’evento, dalla modernità delle infrastrutture, dei trasporti, dall’uso dei multimedia, dagli eventi “pop up”, dal programma di comunicazione multicanale e dai modelli architettonici che propongono nuove forme di abitare.
Expo 2030 Roma può fornire un nuovo modello per le Esposizioni Universali del XXI secolo applicando un approccio innovativo e intersettoriale Together/Insieme al tema Persone e Territori: nel nostro Masterplan il Tema è Tutto e Tutto è il Tema. Piuttosto che lasciarsi alle spalle architetture monumentali, l’Expo di Roma si concentrerà su “eredità viventi” di paesaggi, iniziative socioculturali, innovazioni scientifiche e ambientali che possano essere utilizzate per il bene delle generazioni future.
Il progetto di Expo, sia dal punto di vista fisico che organizzativo, si ispira al concetto di Urban Living Lab, creando spazi sia geografici che virtuali in cui gli stakeholder possano mettere in pratica i valori fondamentali di Expo 2030, quali l’unione/solidarietà, la multiculturalità, l’internazionalità, la promozione di stili di vita sani e sostenibili e l’importanza dell’educazione come motore dell’innovazione.
Innovazione come hub per incoraggiare il nuovo pensiero e gli incentivi per sfruttare le tecnologie di punta.
Expo 2030 Roma si pone un ambizioso target di sostenibilità, ovvero quello di neutralizzare on-site l’impatto carbonico dell’evento, senza ricorso a compensazioni off-site. Questo traguardo andrà a marcare nella storia dell’umanità la soglia del 2030, anno che conclude le sfide di sostenibilità dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile firmata all’unanimità da 193 Paesi Membri delle Nazioni Unite nel 2015. Questo grande obiettivo di Expo 2030 Roma pone le basi per gli eventi futuri; in questo frangente, progettare un evento sostenibile non è solo un valore etico necessario per garantire un impatto limitato sull’ambiente e contribuire a raggiungere obiettivi concreti nella lotta al cambiamento climatico, ma è anche un obiettivo finalizzato a posizionare i grandi eventi all’interno di un nuovo immaginario. Creare un evento spettacolare e allo stesso tempo sostenibile è possibile, e l’ambizione di Expo 2030 Roma è quella di dimostrarlo al mondo intero.
INCLUSIONE
- Politiche sociali
- Pratiche di insediamento
- Reti relazionali
- Espressioni culturali e artistiche
Il tema dell’inclusione in Expo 2030 Roma sarà implicito ed esplicito nell’etica e nell’atmosfera multiculturale e transculturale dell’Expo, che accoglierà tutti i popoli del mondo e ogni aspetto della società, senza limiti ai temi che possono essere presentati e discussi; dai vantaggi personali e planetari di uno stile di vita alimentare più sano, ai modi per de-carbonizzare l’atmosfera.
L’Inclusione sarà il principio fondante durante tutte e tre le fasi di Expo 2030 Roma:
- Nel Pre-Expo, aiuteremo i Paesi non solo nella costruzione del contenitore, ossia nel design e nella struttura del loro Padiglione nazionale, ma anche nello sviluppo dei contenuti che il Paese intende sviluppare. I Paesi saranno inoltre coinvolti attivamente nella progettazione dei Padiglioni tematici: il Padiglione tematico Roomscape sarà realizzato grazie agli sforzi congiunti di tutte le nazioni coinvolte.
- Durante l’Expo, collaboreremo con i Paesi per garantire la massima e giusta visibilità a ciascuno di essi, aiutando ogni Paese a personalizzare i propri contenuti espositivi. I Paesi partecipanti che hanno scelto di costruire un Lasting Self-built Pavilion contribuiranno alla sostenibilità del progetto e intraprenderanno un percorso di collaborazione con il Paese ospitante che andrà oltre la durata dell’evento.
- Nel Post-Expo, questi Padiglioni saranno progettati fin dall’inizio per essere duraturi e riconvertiti per ospitare una nuova specifica destinazione d’uso all’interno del nuovo “Parco della conoscenza aperto e collaborativo delle Persone e dei Territori sostenibili” di Tor Vergata. Affinché ciò sia possibile, il Paese partecipante deve impegnarsi in un rapporto di co-progettazione con i futuri abitanti, in modo che l’edificio del futuro sia il risultato di un processo progettuale a cui il nostro Paese lavora e che sostiene. Grazie a questa opportunità, cittadini di tutto il mondo avranno così la possibilità di venire a vivere nel Lasting Pavilion costruito dal proprio Paese, di svolgere un periodo di mobilità per studio all’interno di questo Parco di ricerca, per poi tornare nel proprio Paese con il know-how e le competenze apprese nell’università̀ di Tor Vergata.
Expo 2030 Roma sarà un luogo dove la diversità e la varietà saranno celebrate come ricchezza, dove ogni paese avrà a disposizione gli strumenti per poter esprimere al meglio la propria identità e la propria cultura. Per la prima volta in un’Esposizione Universale, la ricchezza e la varietà apportate dalle diverse culture del mondo non saranno recluse all’interno dei Padiglioni Nazionali, ma contribuiranno a generare il grande mosaico che è Expo.
L’intero masterplan diventerà un caleidoscopio collettivo di esperienze transculturali: Expo 2030 non è l’Expo dell’Italia, ma di tutti i paesi del mondo, concretizzando ancora una volta nel reale il Tema, Together.
RIGENERAZIONE
- Governance territoriale
- Politiche ambientali
- Urbanistica e insediamento
- Pratiche edilizie
- Politiche sanitarie
La città eterna è sempre stata capitale dell’arte, della cultura, del dialogo e della creatività ed è l’incarnazione di una costante rigenerazione e reinvenzione. Ciò deriva in parte dallo spirito del suo popolo e in parte dalla sua posizione geostrategica, che è stata significativa per la sua antica potenza e per la sua attuale rilevanza.
Tor Vergata si presta come luogo ideale per costruire una rigenerazione innovativa basata sull’inclusione sociale e sull’azione comunitaria e sulla riprogettazione e cura degli ambienti, corrispondenti alle Persone e ai Territori, temi centrali dell’Expo.
Expo 2030 Roma farà uno sforzo per guardare ai nostri Territori e alle nostre comunità in modo nuovo e di mostrare come la rigenerazione di Tor Vergata, una parte di Roma problematica che diventerà una comunità verde e sostenibile, possa servire come modello universale da replicare a livello globale. La Rigenerazione va ben oltre l’architettura o le opere infrastrutturali, celebrando ogni aspetto della riscoperta, della reinvenzione e della rinascita.
La Rigenerazione prenderà vita nella forma del campus di Tor Vergata, ristrutturato in un centro di conoscenza del XXI secolo grazie a modelli innovativi di produzione di energia, trasporto e architettura.
L’eredità post-Expo sarà incentrata sulla rigenerazione dei Territori (sia urbani che rurali) attraverso la connessione e il potenziamento delle loro comunità. Questa visione si basa su un modello collaborativo e altamente decentralizzato di azioni comunitarie, in cui gli abitanti e gli stakeholder locali si uniscono per cogestire “risorse governate collettivamente”, tra cui spazi pubblici, beni comuni, servizi e persino interi quartieri.
Dopo l’Expo, Roma 2030 intende estendere la rigenerazione al di là del semplice recupero basato su un approccio di “costruzione urbana”, per promuovere attività radicate nel contesto locale che integrino azione sociale e innovazione.
PERCHÉ UN EXPO A ROMA?
Roma attende questo appuntamento con la Storia dal 1942. In quell’anno, avrebbe dovuto infatti ospitare l’Esposizione Universale, che poi fu annullata a causa della Seconda Guerra Mondiale, e per la quale fu realizzato il quartiere EUR.
Dopo quasi ottant’anni, Roma ripropone la sua candidatura con un tema strettamente collegato al suo DNA: la rigenerazione urbana.